La confusione e il caos dovuto alla “Fase 1” della pandemia di Covid-19 ha avuto molte conseguenze, non ultima un “alleggerimento”, per così dire, dei controlli in generale e sulla gestione di ricette dematerializzate per le farmacie e per i medici, al fine di limitare al minimo gli spostamenti, eventualità che gli utenti di Prenota Farmaci conoscono ormai molto bene.
Questo perché, a seguito di una precisa richiesta del Mef indirizzata al Garante per la Privacy a proposito della liceità o meno della delega da parte dell’assistito per telefono al suo medico per l’invio del promemoria alla farmacia a lui più vicina, tramite messaggio di posta elettronica o attraverso una specifica funzionalità sul Sistema Ts, il Garante aveva risposto di sì, con parere pubblicato il 2 aprile scorso, derogando la disciplina generale (che vieta qualsiasi rapporto tra il medico e la farmacia) quanto meno fino alla fine stimata dell’emergenza, ovvero il prossimo 31 luglio.
Tuttavia a un mese e mezzo di distanza, dello schema di decreto non c’è traccia e nel frattempo i Nas operano in base alle leggi vigenti, tanto che a Pescara sono stati aperti fascicoli per il reato di “comparaggio” (art 640 del Codice Penale), accusa che si configura verso farmacisti e medici anche nell’accordo reciproco volto a consentire al farmacista di ottenere il maggior numero di ricette mediche sottraendo clienti alle altre farmacie. Recentemente inoltre, le regioni Puglia e Sardegna sono intervenute per ricordare che l’invio della ricetta, nonostante le sbandierate deroghe, è permesso soltanto verso l’assistito.
La raccomandazione dunque è sempre quella generale, ossia di evitare al minimo passaggi di dati sensibili come il numero di NRE e il codice fiscale attraverso strumenti nati per altri scopi (mail o Whatsapp, per esempio) e affidarsi a chi, con studio e attenzione, propone piattaforme nate con questo obiettivo, con ogni giorno sempre più adesioni da parte di farmacie e utenti, come Prenota Farmaci.
Fonte e approfondimenti: farmacista33.it